Fattura elettronica e corrispettivi telematici sono entrati prepotentemente a far parte della vita quotidiana di tutti (o quasi). Dopo anni di lavoro, studio e programmazione, finalmente queste due innovazioni digitali fiscali si sono state introdotte dall’Esecutivo e da Agenzia delle Entrate.
Fortemente ricercate e sostenute, sono state la risposta definitiva alla piaga dilagante dell’evasione fiscale italiana. Seguendo le precise direttive dell’UE, lo Stato ha lentamente adottato delle misure contenitive a questo increscioso fenomeno fiscale. L’evasione infatti è una cicatrice profonda nel tessuto economico, fiscale e tributario italiano. Una cicatrice che ha richiesto (e ancora richiederà) diversi interventi affinché scompaia del tutto.
Agenzia delle Entrate per far fronte alla novità dei corrispettivi telematici, ha predisposto tutto l’occorrente per emetterli ed inviarli al Fisco con semplicità e immediatezza. Nel corso degli ultimi mesi, inoltre, si è andata delineando anche un’ulteriore alternativa che consente a chiunque di inviare lo scontrino elettronico senza registratore fiscale telematico.
Corrispettivi telematici: cosa devono contenere e quando devono essere emessi
Le voci che gli scontrini elettronici devono riportare sono le stesse che era obbligatorio trascrivere su quelli cartacei:
- Denominazione o ragione sociale dell’emittente
- Partita Iva
- Dati contabili
- Corrispettivi parziali
- Sconti e rettifiche eventuali
- Subtotali
- Totale dovuto – con indicazione precisa di “totale” ad indicarla
- Data ed ora di emissione
- Numero progressivo
- Numero di matricola dell’apparecchio
- Logotipo fiscale
La funzione basilare dello scontrino rimane quindi sempre la stessa, vale a dire che si tratta di quel particolare documento che attesta una spesa o un consumo effettuati.
Nulla di nuovo nemmeno sul versante “tempi di emissione”. Lo scontrino elettronico deve essere sempre emesso nel momento in cui si effettua un pagamento per la transazione che ha per oggetto un bene o un servizio.
Quello che è cambiato rispetto al passato è solo l’immediatezza della trasmissibilità. In passato infatti il commerciante che emetteva scontrino doveva, a fine giornata, effettuare la chiusura di cassa registrando ed inviando al Fisco, in un secondo momento, tutte le operazioni effettuate.
Oggi invece la trasmissione può essere immediata, grazie allo scontrino elettronico.
Corrispettivi telematici: come inviarli al Fisco
Per inviare i corrispettivi telematici al Fisco, ci sono tre diverse modalità tra le quali scegliere:
- Portale Fatture e Corrispettivi di AdE
- Registratori di cassa telematici
- Utilizzare una piattaforma accreditata sempre collegata ad Agenzia delle Entrate
Il primo sistema consiste nel doversi registrare e accedere al portale gestito da AdE. Il portale prende il nome di Fatture e Corrispettivi e vi si accede grazie a credenziali personali e univoche. Una volta dentro, selezionata la propria partita IVA basta seguire le indicazioni per inviare quanto dovuto. Non sono indicazioni esattamente molto intuitive, ma il sistema è comunque gratuito e aperto a tutti.
Nel secondo caso invece i commercianti devono dotarsi un particolare registratore di cassa telematico che, grazie alla connessione internet, si collega ad AdE ed invia i corrispettivi su richiesta dell’utente. I registratori richiedono una buona e costante per funzionare, nonché una manutenzione ordinaria svolta periodicamente che purtroppo ha un suo costo e non sempre è facile ottenerla.
Il terzo sistema invece è una vera e propria novità di settore. Piattaforma sviluppata negli anni, rimane collegata sempre al portale del Fisco. Dopo che uno scontrino è compilato, trasmette subito la richiesto ad AdE. Questa risponde prontamente inviando al mittente un documento pdf e il numero identificativo univoco della transazione eseguita. Il numero è stampabile con l’ausilio di piccole e comode stampanti bluetooth, mentre il documento pdf può essere inviato al cliente tramite chat o email.
Semplice, pratico e funzionale ha risolto non pochi problemi comunicativi con il Fisco, permettendo di rimanere sempre collegati con i loro servizi.